Invito al viaggio


La realtà è un cumulo di macerie.

Il pensiero, anche. 

Viviamo in una società allo sfascio, in cui le classi dominanti stanno consapevolmente facendo saltare in aria le fondamenta del nostro stile di vita materiale (che non è fatto soltanto di seconde auto e shopping natalizio, ma anche di istruzione e cure mediche gratuite, tutela dell’infanzia, della maternità e della vecchiaia, protezione dei lavoratori dalle peggiori prepotenze padronali, sicurezza nelle strade, case riscaldate d'inverno...) e nel contempo vanno spezzando i puntelli morali (dalla famiglia ai più ampi legami comunitari, dalla pudicizia femminile all'onore maschile, dalla riservatezza della vita privata all'impegno nella sfera pubblica, dal patriottismo alla solidarietà di classe, dallo spirito di servizio all'autonomia di pensiero) grazie ai quali, malgrado tutto, il legno storto dell'umanità è riuscito a svilupparsi puntando al cielo, invece di ritorcersi su se stesso fino a strangolarsi con i suoi stessi rami. Con buona pace dei conservatori (che difendono il più feroce darwinismo sociale, mentre guardano attoniti alla decadenza dei costumi) e dei progressisti (che pretendono di combattere il liberismo abbracciati al libertarismo), il quadro d’insieme è perfettamente coerente: intorno a noi sta prendendo forma una giungla in cui la scomparsa delle leggi ha come logica conseguenza il trionfo della sola legge del più forte. 

In estrema sintesi, si può dire che oggi abbiamo il dubbio privilegio di poter osservare il capitalismo nella sua nuda ferinità, libero dalle sovrastrutture politiche e culturali che in precedenza gli avevano impedito di ridurre a proprio carburante ogni aspetto delle nostre vite. Gli appartenenti agli strati inferiori della società sono stati travolti dal suo movimento come da una valanga di fango, perdendo benessere, sicurezze, libertà, dignità faticosamente conquistate nella fase storica precedente. Gli strati mediani, invece, ne sono stati dapprima complici, per conformismo o per entusiastica adesione agli imperativi ideologici oggetto di propaganda, salvo poi venire anch’essi, un poco alla volta, da esso risucchiati e trascinati in basso. 

L'Italia, posta alla periferia del sistema capitalista, è pienamente coinvolta nelle dinamiche autodistruttive della società contemporanea, e in più risulta perdente nei conflitti intestini che la dilaniano. La terza classe di una nave che affonda, in cui le classi lavoratrici vedono le proprie esistenze vittime di un duplice processo di cannibalizzazione, ad opera dei loro nemici interni ed esterni. Senza neppure potersi difendere quantomeno dai secondi accettando di stringersi ai primi, data l’attitudine al tradimento delle dirigenze nazionali (le quali, in ambito sia politico che economico, usano rimediare alle proprie insufficienze funzionali ponendosi al servizio di soggetti stranieri).

Il fatto che l’azione devastatrice dei detentori del potere abbia assunto la duplice veste del depauperamento materiale e della degenerazione culturale ha molto contribuito a inibire la formazione di un fronte di resistenza. Difatti il “capitalismo nudo” di cui dicevamo, tramite le sovrastrutture ideologiche che ha impiantato nelle nostre menti (ma anche tramite la pura e semplice produzione di ignoranza di cui si è reso responsabile), ha operato una vera e propria infestazione delle coscienze, da cui è scaturito un collasso dell'orizzonte intellettuale: il nostro sguardo ha perso profondità in termini tanto di capacità analitica quanto di capacità critica e immaginativa. La realtà è diventata incomprensibile, un insieme di fenomeni non più legati da nessi causali, né assoggettati a elementari principi di logica (neppure a quello di non contraddizione). I nostri giudizi di valore sono la ripetizione pappagallesca di parole d'ordine ripetuteci ossessivamente e solo per questo interiorizzate. Ciò che è qui e ora è tutto ciò che è e tutto ciò che può essere.

E' dunque necessario intraprendere un viaggio alla riscoperta della realtà, per recuperare la capacità di vederla per ciò che è, di opporle un modello alternativo di società e di operare per ricostruirla a immagine di quest'ultimo. Un viaggio da effettuare partendo da zero, sia perché, come detto all’inizio, il nostro mondo è un cumulo di macerie e andrà dunque ricostruito dalle fondamenta, sia perché, come appena spiegato, va resettato anche il nostro punto di vista, che è oggi profondamente inquinato da false prospettive, frutto (avvelenato) degli scenari di cartapesta che ci hanno calato tutt'intorno. Chi scrive è impegnato in un simile viaggio ormai da molti anni... e ora vuole provare a condividere quanto crede di avere capito, nella convinzione di avere qualcosa da dire e nella speranza che altri abbiano desiderio di ascoltare.

La mia intenzione, va specificato, è di esprimermi soprattutto attraverso la realizzazione di saggi di ampio respiro, da pubblicare in volume. Questo sito è perciò concepito principalmente come uno strumento di supporto a tale attività di scrittura: da una parte lo userò per segnalare i progressi di quest'ultima e gli eventuali miei interventi in consessi pubblici che da essa scaturiranno, e dall'altra per rilanciare le tesi contenute nei libri già editi o per anticipare quelle che informeranno le mie future pubblicazioni, tramite articoli che conto di far uscire a intervalli regolari. L'idea è quella di usare il sito per mantenere nel tempo un rapporto con i lettori dei miei libri, evitando che gli intervalli tra una pubblicazione e l'altra - prevedibilmente non lievi - facciano venir meno la loro attenzione; e naturalmente per accrescere il numero dei medesimi, suscitando per mezzo di esso il loro interesse verso i saggi.

Gli articoli, comunque, saranno di vario genere. Quindi, se molti di essi - in rispondenza all’obiettivo che ho appena enunciato - costituiranno essenzialmente degli stralci dai saggi editi o in corso di realizzazione, ve ne saranno anche degli altri di fattura più originale, spesso ispirati dall’attualità del momento. Saranno comunque degli scritti piuttosto sintetici, poiché la loro realizzazione non dovrà andare a scapito della redazione dei volumi, e quindi non dovranno sottrarre ad essa parte rilevante del limitato tempo libero di cui dispongo. Ci sarà spazio anche per qualche divagazione (che sarà tale, in verità, più per la forma che per i contenuti). Sempre per ragioni di tempo a disposizione, escludo di poter affiancare alla cura del sito un'attività di promozione del medesimo condotta attraverso altri canali di comunicazione (anche se mi si dice che avere un blog privo di uno sbocco su X o su Telegram sia qualcosa di prossimo alla morte civile). 

Queste poche righe vi bastino quale presentazione dei miei intenti. Del percorso intellettuale che mi ha condotto a scrivere do conto, succintamente, nella pagina intitolata “L’autore” (che quindi non è una vera e propria biografia, mi dispiace per i curiosi). Quanto alle mie idee, quelle avrete modo di conoscerle nel dettaglio, se vorrete seguirmi nel viaggio, articolo dopo articolo.

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